L'approdo al segno ed il commiato della funzione: l'analisi metamitologica di <i>Cipangu</i> nelle <i>Alcine</i> dell'Orlando Furioso

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Gianluca Caputo

Abstract

Principiando dagli studi pionieristici di Simone Fòrnari (1549), il dibattito critico riguardante l'evenienza che Alcina, nella duplice veste di isola e personaggio, possieda in sé echi del mito poliano di Cipangu è un tema che ha suscitato l'interesse critico nel lettore del Furioso sin da epoche prossime all'uscita della terza edizione. Concentrandosi sull'analisi delle fonti alternativamente letterarie o cartografiche del poema, la ricerca ha indagato le assonanze formali che l'ente ariosteo mostra nei confronti dell'antecedente poliano. Valutando l'ambiente intellettuale e i rapporti culturali privati che il poeta ebbe nella sua vita, il presente articolo indaga le forme e le funzioni assunte dal mito veneziano di Cipangu nel delineare la dialettica che intercorre tra l'impiego formale dei miti passati nei canti VI e VII e l'analisi mitopoietica dell'azione creatrice e della volontà interpretante che della prima ne è necessario complemento. La lettura si concentra in modo particolare sulla strategia dissociativa che Ariosto applica nei confronti delle proprie fonti e poema, evidenziando come al movimento centrifugo coinvolgente le sfere del significante corrisponda specularmente la disseminazione centripeta dei suoi significati.

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How to Cite
Caputo, G. (2016). L’approdo al segno ed il commiato della funzione: l’analisi metamitologica di <i>Cipangu</i> nelle <i>Alcine</i> dell’Orlando Furioso. Spunti E Ricerche, 26, 8–39. Retrieved from https://www.spuntiericerche.com/index.php/spuntiericerche/article/view/580
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